BLOG DI SALVATORE CAPO

giovedì 8 novembre 2012

La data del Diluvio Universale... i conti non tornano!



La data del Diluvio Universale secondo la Bibbia

Genesi: dal cap. 5 al cap. 11


130       Adamo [anche Eva] aveva centotrenta anni quando generò  Set
105       Set aveva centocinque anni quando generò Enos
90         Enos aveva novanta anni quando generò Kenan
70         Kenan aveva settanta anni quando generò Maalaleèl
65         Maalaleèl aveva sessantacinque anni quando generò Iared
162       Iared aveva centosessantadue anni quando generò Enoch
65         Enoch aveva sessantacinque anni quando generò Matusalemme
187       Matusalemme aveva centottantasette anni quando generò Lamech
182       Lamech aveva centottantadue anni quando generò un figlio e lo chiamò Noè
500       Noè aveva cinquecento anni quando generò Sem
100       Sem aveva cento anni quando generò Arpacsad
600       Noè aveva seicento anni, quando venne il diluvio,
35         Arpacsad aveva trentacinque anni quando generò Selach
30         Selach aveva trent'anni quando generò Eber
34         Eber aveva trentaquattro anni quando generò Peleg
30         Peleg aveva trent'anni quando generò Reu
32         Reu aveva trentadue anni quando generò Serug
30         Serug aveva trent'anni quando generò Nacor
29         Nacor aveva ventinove anni quando generò Terach
70         Terach aveva settant'anni quando generò Abram
1.900    Abramo è vissuto circa 1.900 anni prima di Cristo
             Nascita di Cristo ( circa 4 - 7 a. C; alcuni sostengono anno 0.)
2012     da Cristo ad oggi 



   Il diluvio universale è avvenuto  
   ►   1.656    anni dopo la creazione di Adamo ed Eva
   ►   2.200 ~ prima di Cristo
   ►   4.200 ~ anni fa


I dati storici non riportano alcun diluvio o alluvione, 4200 anni fa, di tale portata, da cancellare ogni forma di vita.

domenica 21 ottobre 2012

Gesù disse loro: Mia moglie...



Karen Leigh King, docente della Harvard Divinity School del Massachusetts, a settembre, nel corso di un convegno internazionale di studi copti a Roma e riportato sulla stampa internazionale, rivela un frammento di papiro in copto risalente al IV secolo, contenente una frase mai citata nelle Sacre Scritture: "Gesù disse loro: Mia moglie..."; contiene anche la frase: "Lei sarà in grado di essere mia discepola".
Questo frammento di papiro misura quattro centimetri per otto e contiene otto righe scritte con inchiostro nero. La rivelazione della King farebbe luce sulla prima e, al momento, unica attestazione che Gesù fosse sposato. La studiosa comunque è molto cauta, in quanto ha precisato ai giornalisti che non può essere considerato una prova che Gesù fosse davvero sposato. La provenienza del documento non è nota e anche il suo proprietario ha chiesto di restare anonimo. Finora la King aveva condiviso le sue ricerche solo con un ristretto gruppo di esperti in papirologia e linguistica, ma ora ha chiesto che anche altri studiosi si esprimano sul frammento.
Non resta che aspettare nuove scoperte.



mercoledì 22 agosto 2012

Nephilim - I caduti



I Nephilim erano i figli dei Grigori e delle donne. Nella libro della Genesi si legge: "C'erano sulla terra i giganti a quei tempi - e anche dopo - quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell'antichità, uomini famosi" (Gn 6, 4).
"Famosi" può significare in questo caso anche "temuti", poichè i Nephilim erano giganti violenti che, secondo il libro di Enoch, terrorizzavano gli uomini e, secondo altre fonti, li riducevanoo in schiavitù e li mangiavano. La maggior parte dei Nephilim e i Grigori furono annientati dal Diluvio Universale. Il libro di Enoch è considerato apocrifo, ma è accolto dalla Chiesa ortodossa etiope come canonico.
La Chiesa parla di Grigori a partire dal XIII secolo. I Grigori, nella gerarchia celeste, appartenevano al decimo Coro, gli unici angeli sessuati accettati dalla Chiesa. Nell'Antico Testamento l'espressione ebraica "benej ha'elohim", figli di Dio, fa riferimento proprio ai Grigori, il cui nome può significare sia "i veglianti" o "coloro che non dormono mai". Questi angeli erano i più simili all'uomo, sia fisicamente che spiritualmente, e furono tra i primi che si unirono a Satanel per ribellarsi a Dio. I Grigori avevano gli occhi dorati e dimensioni colossali (ecco perchè erano guardiani). Enoch dice che aiutarono gli arcangeli nella creazione del Paradiso e in seguito duecento di loro si arrampicarono sul monte Hermon (nell'attuale Medio Oriente) per vegliare sugli uomini e istruirli sulla conoscenza del bene. A causa di questa vicinanza all'uomo, però, unita alla loro sessualità e all'incapacità di resistere alle tentazioni, si abbandonarono ai piaceri della carne. Si unirono alle donne e procrearono degli esseri giganti, i Nephilim. Le donne morivano dopo il parto.




Inoltre i Grigori insegnarono alle donne anche i misteri del Cielo, trasmettendo loro conoscenze di matematica, astronomia, tecnica, come prepararre armi di metallo e profumi.
I Grigori più celebri sono: Semjasa, Urakib, Arameel, Akibeel, Tamiel, Ramuel, Danel, Ezeqeel, Saraqujal, Asael, Armers, Batraal, Anani, Zagebe, Samsaveel, Sartael, Turel, Jomajel e Sariel.
Alcuni studiosi interpretano i "figli di Dio" come i discendenti di Set e i "figli degli uomini" come i discendenti di Caino. Altri interpretano i "figli di Dio"come personaggi  storici umani e divinizzati in seguito dalla tradizione orale. Un'altra ipotesi sostiene che i Nephilim erano neandertaliani sopravvissuti o ibridi tra Homo sapiens e uomo di Neanderthal.


lunedì 20 agosto 2012

666 - Il marchio della Bestia





Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome. Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: essa rappresenta un nome d’uomo. E tal cifra è seicentosessantasei” (Apocalisse 13:16-18).

Questo versetto, per secoli, forse è stato mal interpretato. In sostanza, il verso dice che ad un certo punto, qualcuno metterà in funzione un sistema di identificazione personale, un "marchio" (dal greco “charagma” significa “una stampa”, “un’impressione”, “qualcosa che si cesella, scolpisce”), senza il quale tutti quelli che non lo possiederanno, sulla mano destra o sulla fronte, saranno esclusi da qualsiasi transazione commerciale: non potranno comprare e vendere cibo e altri prodotti. E' posssibile che questa profezia si stia realmente avverando?
I prodotti commerciali sono gia marchiati con il numero 666: parlo del diffusissimo codice a barre.




Le tre doppie barre più lunghe, che indicano l'inizio e la fine del numero di articolo, permettono alla macchina lettrice di rilevare tale inizio e tale fine.  Queste tre doppie barre allungate, che risaltano agli occhi, sono presenti in tutti i codici a barre e codificano il 666. Perchè non utilizzare dei segni neutri per indicare l'inizio, la separazione e la fine del codice? E perchè non sono diversi? Perchè utilizzare tre cifre con 6? Perchè queste tre barre sono più allungate?
Un altro particolare da notare è che un codice a barre contiene 12 cifre suddivise in 2 x 6, più una tredicesima cifra posta a lato (nell'immagine sopra non è riportata) è codificata come metacodice (il numero 13 è il numero dei gradi degli Illuminati e anche la carta della Morte nei tarocchi), e ancora, 12 cifre visibili, più 3 occulte, danno 15, che, sempre negli Arcani Maggiori dei tarocchi, è la carta del Diavolo.

Il numero 666 non figura soltanto nel codice a barre, ma anche su altri strumenti di identificazione, per esempio sulla carta VISA, oppure come messaggio subliminale, per esempio nel simbolo Vodafone o nella pubblicità di Libero.







Questi sono solo alcuni esempi. Osservate intorno a voi, il mondo intero ne è pieno! Chiedetevi che tipo di influenza hanno i simboli occulti nella nostra mente.
Arriverà il giorno in cui anche gli esseri umani saranno marchiati col numero della Bestia come è scritto nella Bibbia? Il progetto di inserimento di microchip sotto pelle, come metodo di identificazione e controllo, è già in atto!







Cliccate sui due link qui sotto, il primo è un filmato che ho trovato su YouTube, il secondo è un articolo che descrive bene il codice a barre e i riferimenti al numero della Bestia, poi, insieme a quanto avete letto, fate le vostre considerazioni. 

http://www.youtube.com/watch?v=sgoMYMRjfp8&noredirect=1
http://www.agribionotizie.it/rubriche/codice.pdf



domenica 19 agosto 2012

Necronomicon - Il libro dei morti


Il Necronomicon, l'antico libro di magia nera contenente formule e rituali per evocare demoni, scritto con sangue umano e rilegato con pelle umana, come si racconta, è realmente esistito o si tratta di una finzione?
A questa domanda che molti si pongono, darò una risposta secca e immediata: non è mai esistito!
Si tratta di un'invenzione letteraria di un grande scrittore di horror, Howard Philips Lovecraft. Secondo lo scrittore, l'opera dal titolo originale in arabo Al Azif ("Azif" è l'allocuzione letteraria usata dagli arabi per indicare gli strani suoni notturni dovuti agli insetti, che si supponevano essere l'ululato dei demoni), fu redatto da un arabo pazzo, Abdul Alhazred, un poeta di Sanaa, capitale dello Yemen, vissuto nell'VIII secolo d.C. Fece molti misteriosi pellegrinaggi fra le rovine di Babilonia e le catacombe segrete di Memphis e trascorse dieci anni in completa solitudine nel grande deserto dell'Arabia Meridionale, il  Raba El Khaliyeh (o "Spazio vuoto" degli arabi antichi), e Dahna (o "Deserto cremisi" dei moderni), ritenuto dimora di spiriti maligni. Trascorse gli ultimi anni della propria vita a Damasco, dove scrisse Al Azif intorno al 730 e dove morì in circostanze misteriose (si dice fatto a pezzi da un demone invisibile davanti a numerosi testimoni) nel 738.
Egli, nella sua pazzia, affermava di aver visitato Irem, la città delle Mille Colonne, e di aver trovato, tra le rovine di un antico villaggio desertico, le cronache di una civiltà e di una razza più antiche dell'umanità.
La parola Necronomicon potrebbe significare "La descrizione delle Leggi dei Morti" (dal greco nekros, "cadavere"; nomos, "legge"; eikos, "immagine, descrizione"), oppure "Il libro dei Nomi dei Morti", se il secondo segmento del titolo deriva da onoma (nome, titolo di libro).
Il Necronomicon è un espediente letterario di Lovecraft per dare verosimiglianza ai suoi racconti (infatti è citato in molti dei suoi racconti). Quando anche altri scrittori cominciarono a citare il Necronomicon nei loro racconti e anche i suoi fan cominciarono a credere alla sua reale esistenza, lo stesso Lovecraft si sentì costretto a confessare che si trattava soltanto di una sua invenzione.
Esiste una cronologia storica (fittizia) del Necronomicon:
 
- 730, Abdul Alhazred scrive il libro in arabo a Damasco intitolato Al Azif;
- 950, Teodoro Fileta, a Costantinopoli, traduce il libro in greco col titolo di Necronomicon;
- 1050, il vescovo Michele, patriarca di Costantinopoli, ordina la distruzione di tutte le copie tradotte in greco;
- 1070, Teofilatto traduce di nuovo in greco Al Azif;
- 1228, traduzione in latino del testo in greco dal danese Olaus Wormius;
- 1232, Papa Gregorio IX ordina la distruzione di tutte le copie in latino e greco;
- XV secolo, edizione tedesca in caratteri gotici della traduzione latina;
- 1472, a Lione (Francia) viene pubblicata la prima edizione della traduzione latina di Olaus Wormius;
- 1550, edizione italiana del testo in greco;
- 1580 o 1586, traduzione in inglese del testo in latino, frammentaria e mai stampata, da John Dee e Edward Kelly;
- 1598, traduzione in inglese del testo in latino ad opera del Barone Federico I del Sussex, che la intitola "Cultus Maleficarum", forse meglio conosciuta come "Manoscritto del Sussex";
- 1622, edizione spagnola della traduzione latina.
 
Inoltre, se si esaminassero tutte le opere letterarie di Lovecraft e di altri scrittori che parlano del Necronomicon, si potrebbe stilare un lungo elenco delle copie conosciute che si troverebbero in diverse parti del mondo (ovviamente tutto frutto dell'immaginazione degli scrittori).
Questo è un elenco che ho trovato su Vikipedia, in base alle tracce fornite nei loro racconti dai seguenti scrittori: Bergier, Derleth, Di Tillio, Edwards, Elliott, Hamblin, Herber, Kuttner, Lovecraft, Lumley, Schorer, Willis, Wilson.
  • Una copia, unica al mondo, dell'edizione originale araba, si dovrebbe trovare nella biblioteca della grande lamaseria della Città Senza Nome, in Mongolia.
  • Bibliotèque nationale di Parigi, Francia. Edizione spagnola (Madrid, 1630 circa) della traduzione latina di Olaus Wormius.
  • Museo Egizio del Cairo, Egitto. Edizione italiana (Roma, 1550 circa) della versione greca di Teodoro Fileta.
  • Chiesa della Saggezza Stellare di Providence, Rhode Island, USA. Edizione del XVII secolo (incerto se si tratti della edizione tedesca o spagnola) della traduzione latina di Olaus Wormius.
  • Field Museum, Chicago, Illinois, USA. Copia in lingua ed edizione ignote.
  • Widener Library, Harvard University, Cambridge, Massachussetts, USA. Edizione spagnola (Madrid, 1630 circa) della traduzione latina di Olaus Wormius.
  • Kester Library, Salem, Massachussetts, USA. Edizione tedesca in caratteri gotici (Norimberga, fine XV secolo) della traduzione latina di Olaus Wormius.
  • Magyar Tudomanyos Akademia Orientalisztikai Kozlemenyei, Budapest, Ungheria. Copia manoscritta dell'originale arabo Al-Azif (dispersa)
  • Miskatonic University, Arkham, Massachussetts, USA. Edizione spagnola completa (Madrid, 1630 circa) della traduzione latina di Olaus Wormius.
  • Miskatonic University, Arkham, Massachussetts, USA. Manoscritto parziale in inglese intitolato Al-Azif, appartenuto fino al 1924 ad Ambrose Dewart.
  • Miskatonic University, Arkham, Massachussetts, USA. Copia frammentaria della traduzione di John Dee appartenuta alla famiglia Whateley fino al 1928.
  • British Museum, Londra, Regno Unito. Edizione tedesca in caratteri gotici (Norimberga, fine XV secolo) della traduzione latina di Olaus Wormius, con traduzione in inglese ad opera di Henrietta Montague.
  • San Marcos University, Lima, Perù. Edizione italiana (Roma, 1550 circa) della traduzione in greco di Teodoro Fileta.
  • Università di Buenos Aires, Argentina. Edizione spagnola (Madrid, 1630 circa) della traduzione in latino di Olaus Wormius.
  • Biblioteca Vaticana, Città del Vaticano, Italia. Edizione tedesca in caratteri gotici (Norimberga, fine XV secolo) della traduzione latina di Olaus Wormius.
  • Biblioteca Vaticana, Città del Vaticano, Italia. Manoscritto greco attribuito a Michele Psello ma in realtà traduzione di Teofilatto di Al Azif.
  • Zebulon Pharr Collection, Costa Occidentale degli USA. Copia non identificata della traduzione in latino.
  • Biblioteca Centrale dell'Università della California, Los Angeles, USA. Edizione spagnola (Toledo, 1647) della traduzione latina di Olaus Wormius.
  • Biblioteca Pio XII, Università di Saint Louis, Louisiana, USA. Microfilm della edizione tedesca in caratteri gotici (Norimberga, fine XV secolo) della traduzione latina di Olaus Wormius, conservata presso la Biblioteca Vaticana.
Faccio le mie conclusioni dicendo che il terribile Necronomicon non è altro che uno "scherzo letterario", ben riuscito, di un genio della letteratura horror, Lovecraft.
Alcuni studiosi del Necronomicon, però, sostengono che Lovecraft mentiva sulla sua inesistenza, in quanto potrebbe essersi ispirato a una fonte attendibile di cui avrebbe sempre negato l'esistenza, probabilmente per coprire il padre, che era affiliato alla massoneria egiziana fondata da Cagliostro, quindi dotto sulle antiche conoscenze esoteriche.

giovedì 16 agosto 2012

La profezia di Michael Jackson



Questa è la copertina dell'album di Michael Jackson intitolata "Blood on the dance floor" (sangue sulla pista da ballo) ed è stata pubblicata nel 1997. Ad un esame più attento, e conoscendo il linguaggio esoterico, si possono notare dei riferimenti all'attentato dell'11 settembre 2001 alle Torri Gemelle, a New York, avvenuto quattro anni dopo. Seguite questo post e poi guardate il video.
Come si può vedere, alle spalle del cantante, c'è la città di New York. L'abito rosso, presso determinati gruppi esoterici, simbolizza il sacrificio, e la fascia nera sul braccio di Michael indica il lutto. Il braccio indica quale parte verrà colpita, esattamente sulla verticale delle due torri, anche se ne manca una, forse per attirare l'attenzione, insieme a tante nubi polverose color ruggine alle spalle di Michael. Per indicare che si tratta di un sacrificio di massa e di matrice esoterica, si può utilizzare il pavimento a scacchi, come quello ai piedi del cantante; infatti, nella massoneria, simbolizza la divisione tra divino e terreno, la dualità, ed è presente in ogni loggia massonica per esortare l'Apprendista a prendere consapevolezza del gioco degli opposti (pietà e giustizia, punizione e ricompensa, emozione e ragione, amore e vendetta). A riprova sono disegnati dei palazzi in trasparenza che si intravedono al di sotto del pavimento. Infine, le braccia del cantante indicano l'orario in cui avverrà l'attentato, come se fossero le lancette di un orologio, alle 8.45. In alto a destra è disegnata la luna all'ultimo quarto. Ebbene, in data 11/09/2001, la luna era in ultimo quarto e la prima torre fu colpita esattamente alle 8.45.
Tutto questo è tratto da un video trasmesso da "Mistero", il programma di Italia Uno, dal misterioso Adam Kadmon. Cliccate sul link e guardate il video, poi fate le vostre riflessioni.

mercoledì 15 agosto 2012

Il simbolismo esoterico del dollaro U.S.A.


Avete mai fatto caso agli strani simboli che sono disegnati sui biglietti americani da un dollaro? Si tratta di simboli esoterici! Se siete curiosi seguite questo post.
Iniziamo il nostro viaggio dalla piramide incompiuta con un occhio posto sulla sua sommità, sul retro della banconota: si chiama "L'occhio che tutto vede", un antico simbolo  che non è patrimonio esclusivo della massoneria, ma già nell'arte rinascimentale si ricorreva al simbolo per indicare una "Divinità Onnipresente" e onnisciente.



Questo "Occhio di Horus" (figlio di Iside e Osiride) era il simbolo dell'antica religione egizia, poi fatto proprio da molti altri gruppi.


Il triangolo è un triangolo isoscele formato dall'unione di due triangoli rettangoli con i lati di cinque, dodici e tredici unità che dimostra il 47° problema di Euclide (noto anche come teorema di Pitagora). In termini cabalistici, il simbolo possiede un valore di 70 + 3 + 200, pari a 273, numero che rappresenta il valore della frase EHBEN MOSU HABONIM (la pietra che gli operai rifiutarono), nota a tutti i massoni dell'Arco Reale. Questo valore è sinonimo anche di Hiram Abiff, l'architetto che morì prima di completare il Tempio di re Salomone (di qui la piramide incompiuta).
La piramide è costituita da 72 mattoni posti su 13 livelli (numero dei gradi della società segreta dell'Ordine degli Illuminati in origine, ma anche il numero che simboleggia la morte). Riducendo cabalisticamente il numero 72, si ottiene 7+2=9, cioè il numero della generazione del Serpente, cioè del Diavolo. Anche i modi di nominare Dio, presso gli Ebrei, erano 72, ed essi, ridotti cabalisticamente, formano il Tetragrammaton (dal greco, "quattro lettere"), YHVH, considerato il Nome più grande di Dio, dal quale derivano tutti gli altri.
L'occhio che la sovrasta si trova all'interno di un triangolo che emana luce, associabile a Dio, che dall'alto e in grado di vedere tutto e tutti. Questo, inoltre, è riconducibile al "Delta degli Illuminati", che rappresenta la materia, i sensi e la mente, elementi riconducibili all'essenza dell'essere umano; l'occhio di Dio, perciò, è in grado di percepire ogni aspetto dell'uomo. Tuttavia l'occhio nel triangolo è anche connesso all'antico culto sumero degli Yezidi che, nella Mesopotamia meridionale, adoravano il Diavolo. Allora si tratta di un simbolo satanico?
La scritta "Annuit Coeptis", sopra la piramide, significa che "La divinità ha acconsentito", cioè d'accordo sui disegni dell'Ordine degli Illuminati. Questa scritta è costituita da 13 lettere. Vedremo che il numero 13 è molto frequente nel dollaro. I tredici gradi dell'Ordine degli Illuminati erano suddivisi in due categorie: l'Edificio Inferiore e l'Edificio Superiore. L'Edifico Inferiore comprendeva i gradi di Novizio, Minervale, Illuminato Minore, Illuminato Maggiore. L'Edificio Superiore comprendeva: "i gradi di Apprendista, Compagno, Maestro, Scudiero Scozzese, Epopte, Principe, Filosofo-Mago, ed infine il grado supremo di Uomo-Re".
Sotto la piramide, l'iscrizione "Novus ordum seclorum" significa "Nuovo ordine mondiale": se avesse avuto il dittongo «æ» (di «sæclorum»), avrebbe avuto 18 lettere (18 è il numero della perfezione celeste nella simbologia dell'Apocalisse); tolto il dittongo e così ridotto a 17 lettere, il motto è la privazione della perfezione celeste: il Regno cesaro-papista dei Rosacroce. 
La data MDCCLXXVI (1776), inscritta alla base della piramide, è l'anno in cui il principe Jean Adam Weishaupt fondò l'Ordine degli Illuminati (1 maggio 1776). Ai piedi della piramide vi è un simbolo curioso, una "farfalla", che potrebbe riferirsi all'anima; per i greci, la parola psiche significa "anima", ma anche "farfalla", quindi potrebbe significare che la piramide sovrasta e sottomette l'anima-psiche.
La scritta "The Great Seal" (Il Grande Suggello) non è comprensibile, in quanto il simbolo dell'America è l'Aquila (sul fregio di sinistra), ma diventa subito chiaro se si considera che la piramide è anche un simbolo degli Illuminati.
Nelle iscrizioni "Annuit Coeptis" e "Novus Ordo Seclorum", se si traccia una linea dalla M di Seclorum alla A di Annuit alla O di Ordo alla S di Coptis e alla N di Novus, comparirà l'anagramma di "mason" (massone) e il pentagramma demoniaco detto "Testa di capra", lo stesso inserito nella pianta stradale di Washington D. C. Questa stella, con una punta in basso e due in alto è il simbolo del male (Satana), e nei riti satanici è utilizzato per evocare le potenze malefiche.




 


Un altro simbolo satanico che compare è l'esagramma massonico, la stella a sei punte, frutto della combinazione fra il "Triangolo di Terra" e il "Triangolo d'Acqua". Nella massoneria va sotto il nome di Sigillo di Salomone e secondo i massoni rappresenta l'armonia (un concetto che ricorda lo yin e lo yang). Da non confondere con la Stella di David, perchè nel simbolo massonico i triangoli si intersecano. Nell'esagramma vi sono connotazioni sessuali: il Triangolo d'Acqua è un simbolo femminile, mentre il Triangolo di Terra, con la punta all'insù, rappresenta il maschile. L'intreccio fra i due triangoli rappresenta l'unione delle forze attive e passive presenti in natura (maschile e femminile). L'aspetto più importante, però, è che l'esagramma viene largamente associato all'occulto ed è considerato il più potente fra i simboli satanici, quello che racchiude il "666". Gli occultisti lo chiamano anche "trud" e se ne servono durante le cerimonie di negromanzia per evocare gli spiriti del male.



Sul fregio di sinistra, poi, c'è  "L'Aquila". Quest'aquila, presenta sull'ala destra 32 piume, il numero corrispondente ai gradi ordinari della massoneria di Rito Scozzese. L'ala sinistra ha 33 piume e quella in più corrisponde al 33° grado del medesimo Rito, conferito per il compimento di attività di rilievo nella massoneria. La coda presenta nove piume, il numero dei gradi nel Capitolo, Consiglio e Comando del Rito di York. Le piume sono in totale 65, che in gematria (lo studio numerologico delle parole scritte in lingua ebraica, uno dei metodi di analisi utilizzati nella Qabbalah) corrisponde al valore della frase ebraica YAM YAWCHOD (insieme in unità), frase tratta dal Salmo 133, utilizzata nel rituale relativo al primo grado.




L'Aquila è un altro simbolo di Horus, rappresentato dai geroglifici egiziani con la testa di falco, famiglia dei rapaci e di conseguenza appartenente alla famiglia dell'aquila. La scritta "E pluribus Unuum" (Da molti, uno), impressa sul nastro che l'aquilla stringe col becco, significa che il verbo degli Illuminati sarà diffuso a tutte le nazioni per costituire un governo mondiale; anche questa scritta ha 13 lettere. Nel bagliore a forma di cerchio, sopra l'aquila, vi sono 13 stelle a 5 punte (i Pentalfa massonici) che insieme formano la stella a sei punte.
Intorno alle 13 stelle sono disposti in cerchio (simbolo di Eternità) delle nuvole, con una corona di luce (la Gloria), a simboleggiare, in un primo tempo, la presenza di Dio, ma nessun raggio di luce fende le nuvole e così il Signore viene fatto prigioniero del cerchio che è simbolo anche del Serpente. Sotto la cresta è disegnata l'Aquila, e lo scudo posto su di essa ha (torna il solito numero) 13 bande verticali e, ancora, nell'artiglio destro è stretto un ramo d'olivo con 13 foglie e 13 olive, e con l'artiglio sinistro tiene 13 frecce. Il numero 13, nel fregio di sinistra, è riipetuto per ben 6 volte, cioè per tante volte quanto è il numero dell'empietà: 13x6=78. Riducendo cabalisticamente, 7+8=15, e ancora 1+5=6, cioè ancora il numero del nome della Bestia, dell'empietà; empio è Satana che si presentò come Serpente; il ramo d'olivo retto dall'Aquila, ricalca, nella forma, il Caduceo, emblema di Anubi (fratello di Osiride), cioè il Serpente.
Passiamo al recto della banconota, lato che riporta l'effige di George Washington, primo presidente degli Stati Uniti d'America. Sulla figura dii George Washington si potrebbe scrivere un libro, ma limitiamoci a dire che fu iniziato alla massoneria nel 1752 (quando aveva meno di ventuno anni) presso la Fredericksburg Lodge n. 4, in Virginia. Nel 1784 ricevette il grembiule in satin bianco dell'Holy Royal Arch da Gilbert Lafayette, l'aristocratico che ebbe una forte influenza sulla Rivoluzione francese. Nel 1788 fu nominato Gran Maestro dell'Alexandria Lodge n. 22, in Virginia. Come si può capire era un personaggio molto influente nella massoneria.
Alla sinistra di Washington, sulla banconota, compare un cerchio di colore verde rappresentante il simbolo del Dipartimento del Tesoro (Department of the Tresury) e una data, il 1789. La data indica la nascita del Dipartimento del Tesoro statunitense, ma coincide anche con quella della Rivoluzione francese, che guarda caso, la massoneria ha contribuito alla sua preparazione intellettuale e ha svolto un ruolo determinante nelle agitazioni. Il logo risulta pregno di simboli massonici: scudo, bilancia, squadra, chiave e tredici punti. La squadra è lo strumento principe del lavoro massonico, che racchiude il rigore morale e la perfezione. La chiave rappresenta la conoscenza esoterica che i fratelli massoni si tramandano e la bilancia indica l'equilibrio tra le forze opposte.




Un altro simbolo occulto che non si nota è la "Civetta Pagana", nell'angolo superiore destro, nella parte superiore sinistra della cornice che circonda il numero "1". E' una minuscola civetta (da vedere con la lente di ingrandimento) ed è il simbolo del dio pagano Moloch, associata a pratiche occulte e alla ricerca di un sapere esoterico. Questo simbolo è anche utilizzato da un'influente società segreta americana di tipo massonico denominata "Bohemian Growe".




Concludiamo qui questo fantastico viaggio nel simbolismo esoterico del dollaro statunitense. Ho cercato di essere sintetico e dettagliato allo stesso tempo, attingendo da varie fonti (Internet e libri), ma questi argomenti vanno ancora approfonditi, anche perchè gli studi dell'esoterismo e della massoneria sono molto complessi. Non crediate, però, che la banconota del dollaro statunitense sia l'unica a contenere messaggi esoterici; osservate anche le altre banconote del mondo e in particolare l'Euro!

mercoledì 8 agosto 2012

Lilith


Lilith, secondo il Talmud (testo sacro ebraico), fu la prima donna di Adamo, creata dal fango e dalla polvere. Il nome ebraico potrebbe significare "notturna". Dotata di rara bellezza e di un temperamento indomito, si rifiutò di obbedire al volere di Dio e si oppose al ruolo servizievole, verso Adamo, che le era stato affidato. Fu il primo esempio di donna emancipata, perchè si sentiva uguala ad Adamo, dato che era stata creata dalla stessa sostanza. Ebrei, cristiani e musulmani ortodossi considerano questo comportamento riprorevole.
Nella Bibbia, Lilith, non viene citata esplicitamente come prima donna di Adamo; tuttavia la Genesi contiene un passaggio che potrebbe riferirsi indirettamente alla sua creazione: "Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò". Eva fu creata solo in seguito da una costola di Adamo.
Secondo la tradizione, Lilith sarebbe nata dal fango su cui aveva sputato l'angelo ripudiato Samael. Dopo un lungo litigio lasciò Adamo e fuggì nel deserto. Dio le inviò tre angeli, Sanvai, Sansanvi e Semangloph, che dovevano ricondurla ad Adamo, ma lei rifiutò e promise di uccidere i figli di Eva. Si tenga presente che le fonti che descrivono Lilith sono discordi.
Esiliata, giunse all'Inferno, dove divenne una delle quattro spose di Satana. Partorì numerose demoni chiamate Lilim, che inducevano gli uomini al peccato, accoppianndosi con loro mentre dormivano. In passato, per questo motivo, i monaci si proteggevano gli attributi con una croce.
Secondo altre fonti, Lilith giunse nel deserto o in una caverna dove copulò con migliaia di demoni dando origine ogni giorno a migliaia di spiriti maligni. Un'altra versione racconta di Lilith che seduce uno dei tre angeli inviati da Dio per ricondurla ad Adamo, Lucifero, per indurlo ai tentare Eva e farle mangiare il frutto proibito.
Lilith è considerata la "signora della notte", l'incarnazione della lussuria, del tradiimento, della seduzione e induce gli uomini a concentrarsi esclusivamente sui piaceri della carne. Con il tempo, Lilith, ha acquisito tratti sempre più demoniaci, perdendo la sua bellezza iniziale.

Origini
L'etimologia del suo nome è stata a lungo discussa. Secondo alcuni, nel culto ebraico, Lilith fu una elaborazione di una antica divinità comune a diversi popoli antichi, tra cui babilonesi e sumeri, il cui nome derivava dal sumero lil, vento. Secondo altri, invece, la radice del nome lyl, ricondurrebbe alla notte, da cui l'appellativo "notturna".
Lilith, infatti, è una figura presente nelle antiche religioni mesopotamiche, come un demone femminile associato al vento e alla tempesta, ritenuto portatore di disgrazia, malattia e morte. Nella prima religione ebraica, probabilmente, compare durante la prigionia di Babilonia, assieme ad altri culti e miti (come il Diluvio universale).
Nelle credenze dell'ebraismo compare come un demone notturno e nella Cabala ebraica, invece, è la prima donna creata per Adamo, precedente a Eva.
Nell medioevo era temuta come demone notturno capace di recare danno ai bambini di sesso maschile. Gli antichi ebrei ponevano al collo dei neonati di sesso maschile un amuleto con iscritti i nome dei tre angeli Sanvai, Sansanvi e Semangloph per proteggerli da Lilith prima della circoncisione rituale, oppure si tracciava un cerchio magico intorno alla culla con i nomi dei tre angeli.
Verso la fine dell'Ottocento, nell'occidente, con la crescente emancipazione femminile, Lilith diventa il simbolo del femminile che non si assoggetta al maschile.

martedì 24 luglio 2012

La prima donna


Eva fu veramente la prima donna? Da come è descritta la creazione della prima donna, nella Sacra Bibbia, sembra proprio di no. Infatti, esistono due racconti che parlano della creazione della donna, con tempi e modalità differenti. Analiziamo le sacre scritture.

Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò (Gn 1, 27).

Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolto all'uomo, una donna e la condusse all'uomo. Allora l'uomo disse: «questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa. La si chiamerà donna, perchè dall'uomo è stata tolta» (Gn 2, 21-23).

Questi versi, tratti dal libro della Genesi, parlano della creazione del primo uomo e della prima donna, cioè di Adamo ed Eva. Come mai esistono due racconti su questo argomento? Se si leggono attentamente i due racconti si nota che, nel primo, l'uomo e la donna sono stati creati entrambi allo stesso modo e dalla stessa sostanza, cioè dalla polvere, mentre nel secondo, la donna fu creata da una costola di Adamo. Nei due racconti sembra si parli di due donne diverse. Infatti, secondo il Talmud, testo sacro ebraico, la prima donna di Adamo fu Lilith, creata anch'essa dal fango e dalla polvere.




Per queste ragioni si sentiva uguale ad Adamo e si ribellò al volere di Dio, che le comandò di sottomettersi ad Adamo (vedi anche Lilith). Fuggì nel deserto, ma Dio cercò di farla tornare indietro mandandole tre angeli, ma fu tutto inutile, anzi Lilith sedusse un angelo, Lucifero. Dio allora creò per Adamo una seconda donna e lo fece prendendo una costola di Adamo, questo per far nascere in Eva un senso di gratitudine e di sottomissione. Eva accettò la "sottomissione" ad Adamo. Lilith, gelosa della nuova donna, decise di vendicarsi e indusse Lucifero a tentare Eva, facendole mangiare il frutto proibito.
E' da sottolineare la frase "questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa", nel secondo racconto; "questa volta",  ad intendere una seconda donna, appunto.
Nella Genesi, Lilith non viene citata esplicitamente, ma il versetto 27 del primo capitolo potrebbe riferirsi indirettamente alla sua creazione. Lilith fu il primo esempio di donna emancipata, che si oppose al ruolo servizievole che le era stato affidato. Lilith è inoltre considerata un demone dell'Inferno, bella e seducente, che ha dato origine ad altri demoni.